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Redazione NEC

Lucia Krasovec-Lucas è la nuova presidente di IN/Arch Triveneto: architetta, PhD e Post PhD sull’architettura e la città razionalista, ha insegnato in Università nazionali e internazionali, contraddistinguendosi per un’attività poliedrica nel campo dell’architettura, della ricerca, delle arti e del design.

IN/ARCH Triveneto, nuovo partner di NEC, ha in serbo diverse iniziative per il 2023, ce ne può parlare?

Partiamo dal Premio IN/Architettura 2023, il cui obiettivo è promuovere il valore dell’opera costruita intesa come esito della partecipazione di soggetti diversi: dal committente agli imprenditori, ai produttori di componenti, ai progettisti. L’iniziativa si colloca nella lunga e prestigiosa tradizione dei premi IN/Arch che, a partire dal 1962, hanno rivestito un ruolo di grande importanza nel dibattito architettonico nazionale. Il Premio conferisce riconoscimenti per nuove realizzazioni e interventi di riqualificazione realizzati in Italia da soggetti italiani negli ultimi 5 anni. Sono inoltre previsti alcuni Premi speciali come quello alla carriera e per la diffusione della cultura dell’architettura.  Il Premio, in collaborazione con ANCE e Archilovers, intende focalizzare l’operato dei protagonisti essenziali del progetto: committente-progettista-impresa.


Il premio è a livello nazionale?

Nella prima fase le valutazioni del Premio sono condotte a livello regionale, successivamente a livello nazionale anche sulla base delle segnalazioni pervenute dalle sezioni. Per il Triveneto i premi verranno distinti per ogni regione, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto. La scadenza di candidatura da effettuarsi sul portale Archilovers, dove è possibile trovare il bando, l’elenco di tutte le giurie di sezione e quella nazionale, che vanta tra gli altri la presenza di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, Aldo Colonnetti e Silvio Soldini, è fissata al 5 giugno p.v. La cerimonia di premiazione per il Triveneto si terrà a Trieste il prossimo autunno, mentre la cerimonia di premiazione nazionale verrà organizzata come evento finale a Venezia nell’ambito della Biennale di Architettura.

Ci sono altre iniziative che vuole segnalarci?

Un’altra iniziativa nazionale importante è quella de “I lunedì dell’architettura”, un appuntamento istituito già alla fondazione di IN/Arch nel 1960. Si tratta di incontri aperti al pubblico vasto e focalizzati sui temi dell’architettura, dalla rigenerazione urbana allo spazio pubblico. Sono occasioni in cui è possibile discutere e confrontarsi sui temi di attualità, con approfondimenti sulle buone pratiche e riflessioni puntuali su temi che coinvolgono le città che ospiteranno l’evento, da definire e coordinare di volta in volta con gli attori locali,  professionisti, imprese, amministratori, stakeholder, etc   Gli incontri saranno perciò itineranti nel Triveneto, per capire lo status quo del territorio e delineare una sorta di abaco delle potenzialità e dei desideri per il futuro.  Dopo il primo Lunedì che ha avuto luogo a Udine, nella “Vetrina dell’Ingegno” della Torre medioevale di Santa Maria, i prossimi appuntamenti sono previsti a Bolzano il 27 marzo e a Verona alla fine di maggio.

Siete partiti da Udine: che cos’è la “Vetrina dell’Ingegno”?

Il progetto nasce da un’idea dell’ing. Piero Petrucco, sviluppata da Confindustria Udine, e riguarda la torre medioevale di Santa Maria. Proprio alla fine dello scorso anno sono terminati i lavori di restauro di questo iconico monumento del 1300, assoluto simbolo dell’ingegno. Confindustria ha giocato il ruolo importante di committente illuminato per la riqualificazione della torre con l’obiettivo di rimettere in rete un patrimonio collettivo con sguardo attento: lo spazio della torre, a vocazione museale e di incontro, ora funge da cintura permeabile, luogo osmotico, di relazioni e attraversamenti, simbolo del riscatto storico e civico di un bene comune messo nuovamente a disposizione della comunità. Ed è proprio nella torre che i protagonisti del progetto hanno raccontato il percorso che ha trasformato questo luogo in una “vetrina” in divenire, dove l’intrinseca relazione tra industria e territorio si sviluppa tra passato e futuro. Qui trova infatti sede anche il Progetto Impresa Futuro, un laboratorio di ricerca sull’evoluzione della società, le tecnologie e lo stile di vita nell’ambito della sostenibilità ambientale e sociale che dovrebbe guidarci nelle scelte, non solo di produttività ma anche e soprattutto umane: una finestra sul futuro rapporto tra industria 5.0 e società 5.0. Questo è un esempio virtuoso che mette in evidenza il valore delle lezioni del passato per delineare il futuro, per anticipare con consapevolezza le sue conseguenze. Ci comunica la necessità di recuperare il valore dell’umano come risorsa insostituibile ed essenziale per qualsiasi cambiamento, per essere ancora disposti a riconsiderare il desiderio, il sogno e l’immaginazione. Citando Adriano Olivetti, poiché sempre attuale, un sogno sembra tale finché non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande. Il 27 febbraio scorso, la sera in cui abbiamo condiviso a Udine la bella esperienza di Confindustria, ricorreva l’anniversario della scomparsa di Olivetti, avvenuta 63 anni fa nel suo ultimo viaggio verso Losanna. Coincidenza?

Siete soddisfatti di questa nuova partnership con NEC?

Moltissimo: credo fermamente nel valore delle relazioni e delle contaminazioni positive, e questa è una collaborazione che promette cose buone, nel nome della parola “impresa”. Una parola quanto mai opportuna perché rappresenta un obiettivo da darsi, con un senso aperto e dinamico come lo è il futuro.

A proposito di futuro, dal 24 al 28 aprile prossimo a Perugia avranno luogo gli eventi di SEED, uno dei 9 progetti vincitori dell’avviso pubblico Festival Architettura 2023, II edizione, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il palinsesto della manifestazione, curata da IN/Arch con Fondazione Umbra Architettura e Fondazione Guglielmo Giordano, prevede anche la presentazione del progetto sperimentale LICoF, il Laboratorio dell’Immaginazione delle Costruzioni Future nato a Trieste dalla collaborazione tra Area Science Park e Ance FVG. Un progetto di ricerca privo di pregiudizi e in continua evoluzione, per capire come e dove abiteremo nel futuro anteriore, che avrò il privilegio di illustrare come parte attiva del team interdisciplinare con i coordinatori e futuristi Fabio Millevoi e Carla Broccardo, cofondatori di Spoiler e rispettivamente Vice Presidente e Consigliere Tesoriere di IN/Arch Triveneto. Vi aspettiamo!