Redazione NEC
Teicos Group è un gruppo di società di ingegneria e costruzioni con una grande esperienza nel settore pubblico e privato. Specializzata in riqualificazione e innovazione, Teicos ha da poco festeggiato il raggiungimento dei 100 dipendenti in azienda, di cui la metà sono donne. L’immobile che ospita la sede a Milano Rogoredo è stato riqualificato nel 2018 ed è il primo edificio NZEB di Milano in classe E8. La sigla NZEB sta per Nearly Zero Energy Building, ovvero un edificio a elevata efficienza energetica, in grado di eliminare e azzerare quasi completamente i propri consumi.
Cecilia Hugony dal 2014 è Amministratore Delegato della Teicos UE S.r.l. ed è referente nazionale nel campo della riqualificazione energetica: è coordinatrice di Renovate Italy, partecipa a diverse commissioni e tavoli di lavoro istituzionali, è docente in varie attività di formazione anche a livello universitario. I suoi interventi sono pubblicati in diverse riviste di settore.
Cecilia Hugony, come cambia il modo di progettare e costruire? Quali evoluzioni ci sono state negli ultimi anni?
Il primo forte cambiamento di questi ultimi anni è che si costruisce sempre di meno e sempre di più si interviene sulla trasformazione dell’esistente. Il motivo è di natura sociale, culturale e burocratica: paradossalmente, è diventato più semplice lavorare su edifici già esistenti.
Le differenze sono sostanziali: con una nuova costruzione si parte da zero, c’è totale libertà nella scelta delle soluzioni architettoniche e costruttive e tutto ciò che si realizza è noto già dal progetto; nel caso del lavoro sull’esistente è necessario dialogare con il territorio. Se da un lato ci sono forti limitazioni, allo stesso tempo abbiamo la possibilità di fare il progetto mentre lavoriamo. Cambia completamente il modo di concepire il cantiere: il dialogo con i progettisti è molto intenso anche durante l’esecuzione.
Anche il modello di business è diverso: molto spesso gli interventi si eseguono su un edificio in uso e il cantiere deve coesistere con l’utilizzo quotidiano dell’immobile stesso.
Un esempio molto comune sono le scuole: sono vuote un solo mese all’anno, per il resto del tempo il cantiere dovrà necessariamente essere poco invasivo. Questa tipologia di cantiere fino a 20 anni fa era molto rara, ora è quasi la prassi.
Voi come Teicos avete impostato un percorso in ottica di innovazione digitale sostenibile. Come avete iniziato?
Noi per scelta ci siamo sempre occupati di recupero degli edifici esistenti in ottica di sostenibilità ed economia circolare. Già una decina di anni fa abbiamo posto l’attenzione sulla riqualificazione energetica di queste strutture, adeguandole alle normative vigenti per le nuove costruzioni. L’obiettivo è quello di migliorare l’involucro (isolamenti termici, facciate infissi ecc.) e integrare fonti di energia rinnovabile per rendere l’edificio il più possibile a consumo quasi zero.
In questi anni abbiamo acquisito le competenze costruendo un team che è in grado di studiare gli edifici, capire come migliorarne l’efficienza, disegnare e sviluppare dettagli per interventi di riqualificazione. C’era però anche la necessità di comunicare al cliente l’importanza e il valore di questi interventi aggiuntivi, dunque abbiamo lavorato allo sviluppo di percorsi di co-progettazione insieme agli abitanti. In particolare con i condomini abbiamo sviluppato un percorso legato a un progetto di ricerca europeo, Sharing Cities, finanziato da Horizon 2020 che si è concluso da poco, dopo 6 anni. Abbiamo coinvolto i cittadini nelle fasi di diagnosi, analisi e scelta delle tecnologie, fino ad accompagnarli sulla definizione del piano economico e infine alla realizzazione.
Con il Superbonus 110% è in corso un rilancio delle costruzioni, ma le imprese stanno perdendo di vista la visione a lungo termine. Un suggerimento da dare alle imprese di costruzione medie? Quali sono le regole d’oro per restare competitivi anche dopo il Superbonus?
Dobbiamo investire nel futuro perché il tema della riqualificazione energetica è il nostro futuro almeno fino al 2050. Bisogna puntare alla decarbonizzazione del patrimonio edilizio esistente: gli edifici con pochi vincoli dovranno diventare edifici attivi, capaci di produrre energia pulita per quella parte di patrimonio edificato di carattere storico Gli edifici diventeranno l’ingfrastruttura della generazione distribuita di energia..
Il Superbonus è uno strumento molto utile per costruire progetti pilota che indichino la direzione da seguire. Gli interventi devono essere orientati a ridurre il fabbisogno di energia, migliorando le prestazioni dell’involucro, e all’integrazione di energie rinnovabili. È necessario ridurre costi e tempi di intervento con la digitalizzazione.
Anche la formazione è importante, e le imprese devono essere attori protagonisti della qualificazione dei lavoratori. i tecnici di cantiere devono essere in grado di verificare la qualità delle maestranze e comprendere le loro esigenze formative: a quel punto possiamo mettere in atto la formazione adatta.