Redazione NEC
Il mondo dell’edilizia è già cambiato. Il DM 560/2017 ha infatti reso obbligatorio il BIM – Building Information Modeling per le stazioni appaltanti pubbliche, a partire dai progetti con importo lavori uguale o superiore a 100 milioni di euro già dal gennaio 2019.
Gli importi sono stati annualmente ridotti: dal 1° gennaio 2022 per le opere di nuova costruzione e interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro; dal 1° gennaio 2023 per le opere di nuova costruzione, e interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del codice dei contratti pubblici (euro 5.350.000 per gli appalti pubblici di lavori e per le concessioni); dal 1° gennaio 2025 per le opere di nuova costruzione, e interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro.
Dunque, dal 2025, sarà obbligatorio indire i bandi in BIM per la realizzazione o riqualificazione di opere pubbliche per qualsiasi tipologia di lavoro.
In questo scenario, stanno emergendo sempre di più nuove figure professionali specializzate: il BIM specialist, il BIM coordinator, il BIM manager e il CDE manager.
Analizziamo qui la figura del BIM manager.
Cosa fa un BIM manager?
Il BIM manager è il gestore dei processi digitalizzati al livello dell’organizzazione, e ha la supervisione generale delle commesse aziendali. Definisce e assicura le regole per l’implementazione dei processi dell’organizzazione per la gestione dei flussi informativi e l’utilizzo del CDE per ogni singola commessa. Redige il capitolato informativo, l’offerta di Gestione Informativa, e ogni aspetto contrattuale relativo alla gestione della commessa.
I compiti del BIM manager nel dettaglio:
- organizzare le fasi della creazione e dell’aggiornamento del BIM;
- coordinare i professionisti impegnati nel processo BIM;
- gestire le interferenze tra i modelli BIM delle varie discipline (architettura, struttura, MEP, ecc.);
- coordinare e supervisionare le commesse;
- redigere il capitolato informativo e l’offerta di gestione informativa;
- supportare la stesura del piano di gestione informativa;
- designare il BIM Coordinator;
- redigere e aggiornare le linee guida di organizzazione sulla gestione informativa;
- promuovere un programma formativo di ricerca e sviluppo;
- predisporre reportistica e collaborare all’attività di audit;
- definire gli aspetti contrattuali;
- analizzare e valutare i risultati raggiunti da un’azienda in riferimento all’adozione della metodologia BIM.
Per garantire il possesso delle abilità previste dalla norma UNI 11337-7 e la padronanza di strumenti informatici ed esperienza sul campo, per tutti e 4 i profili sono previsti dei requisiti di accesso all’esame. La certificazione viene rilasciata dopo il superamento di un esame composto da una prova scritta, una prova pratica e una prova orale. La certificazione è lo strumento che garantisce agli operatori di filiera (committenti, fornitori, imprese) che il professionista svolga la sua attività nel rispetto dei criteri verificati e riconosciuti da un organismo di certificazione di terza parte indipendente.