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Intervista a Mario Pozza, presidente UNIONCAMERE Veneto – a cura di Martino Almisisi

Se si vuole conoscere lo stato di salute del tessuto imprenditoriale, il sistema camerale del Veneto costituisce un riferimento sotto diversi aspetti. La raccolta di dati, le elaborazioni e le analisi ci aiutano a capire cosa sta succedendo, quali effetti si producono, in modo particolare, sulle condizioni e sulle dinamiche relative alle imprese, anche quelle edili. Ecco che allora parlare con in suo presidente, Mario Pozza diventa importante per acquisire un punto di vista autorevole.

Qual è lo stato di salute del settore edile e quali prospettive vi sono?

Non c’è dubbio che lo scenario che si ha davanti sia sicuramente di prospettiva. Se, infatti consideriamo il Bonus fiscale al 110% e le altre misure messe a punto dal Governo a sostegno delle famiglie e del comparto edilizio, ecco che abbiamo di fronte un volano importante per la ripresa economica. Si tratta di una misura, basata su incentivi pubblici e largamente condivisa da associazioni di categoria e professionisti, suscettibile di contribuire in maniera importante al rilancio della domanda interna garantendo allo stesso tempo risparmi futuri in termini di bolletta energetica e di maggior rispetto per l’ambiente. E’ molto importante che il 110% venga prorogato al 2023.

Quali iniziative di confronto e di monitoraggio il sistema camerale del Veneto ha attivato su questa opportunità?

Sulla scia delle indicazioni provenienti dal mondo delle imprese e delle professioni, nonché di autorevoli istituzioni del territorio, la Giunta di Unioncamere Veneto ha deliberato a fine 2020 la costituzione di un Tavolo Tecnico per l’applicazione ed il monitoraggio delle misure relative all’ECO SISMA BONUS allo scopo di monitorare periodicamente e puntualmente gli interventi previsti dalla normativa nella nostra regione e di intervenire sulle eventuali criticità che dovessero emergere dall’applicazione della normativa stessa. Gli obiettivi dell’iniziativa rientrano inoltre, a pieno titolo, tra quelli previsti dalle Linee strategiche pluriennali 2018-2020 di Unioncamere del Veneto che prevede di “coordinare e qualificare le attività di sistema per l’individuazione di politiche comuni, sviluppare ed organizzare le funzioni in forma associata, attraverso una progressiva implementazione dei servizi erogati da un’unica sede” e, in particolar modo, di “stimolare un contesto favorevole all’innovazione e al trasferimento tecnologico, promuovere la sostenibilità e la green economy”. Con la costituzione del Tavolo Tecnico, il Sistema Camerale vuole quindi consolidare, sul tema degli incentivi fiscali di cui al Decreto Rilancio, la cooperazione tra gli Enti del territorio, rafforzando la rete con gli Ordini e Collegi professionali e le Associazioni di categoria del Veneto, prefiggendosi l’obiettivo di costruire in modo coordinato e attivo un comune progetto di ripresa economica del territorio che, al contempo, garantisca risparmi futuri e rispetto per l’ambiente.

Nella vostra attività di monitoraggio avete registrato questa anomala, straordinaria crescita dei prezzi dei materiali?

Dalle nostre rilevazioni è emerso come le misure di sostegno e rilancio dell’edilizia messe in campo dal Governo rischino di limitare i loro effetti proprio a causa del rincaro dei prezzi delle materie prime. E una delle cause appare collegata a comportamenti speculativi dei fornitori. Io credo che il  Superbonus e le altre agevolazioni introdotte per aiutare la filiera delle costruzioni avrebbero dovuto essere accompagnate da interventi più strutturali, che avrebbero permesso di mitigare gli effetti, temporanei o duraturi, dei rincari. Si tratta di una dinamica confermata dall’indagine VenetoCongiuntura sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da Edilcassa e Unioncamere del Veneto, secondo cui nell’ultimo trimestre del 2020 il livello dei prezzi ha segnato un aumento del +2,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per le imprese artigiane l’indicatore ha registrato una crescita maggiore (+2,4%) rispetto a quelle non artigiane (+1,8%). A livello dimensionale l’aumento è stato generalizzato con variazioni pari a +2,3% per le grandi imprese, +2,2% per le medie e +2% per le piccole.

Quali altre indicazioni emergono dall’indagine VenetoCongiuntura?

Un dato generale riguarda il fatturato delle imprese venete di costruzioni che negli ultimi tre mesi del 2020 continua a registrare un forte rallentamento. La frenata generale dell’economia e l’incertezza generata dall’emergenza sanitaria hanno fatto segnare una contrazione del fatturato di -1,6% rispetto allo stesso periodo del 2019 e il dato medio dell’intero anno 2020 è pari al -5% (soprattutto a causa della forte flessione del secondo trimestre 2020, -14,5%). Sotto il profilo dimensionale a soffrire maggiormente dell’allentamento sono le imprese di piccola dimensione (da 1 a 5 dipendenti) con una variazione del -2,3%, seguono le medie imprese (da 6 a 9 addetti) con un -1,7% e le grandi (da 10 addetti e più) con una variazione sopra la media regionale (-1%). La flessione è più accentuata per le imprese artigiane che segnano una variazione negativa pari a -2,2%, mentre le imprese non artigiane registrano una flessione minore (-1%). Il dato negativo del fatturato riflette una condizione non solo regionale ma anche nazionale di incertezza relativa all’uscita dalla crisi da Covid-19 e a livello regionale sconta anche un certo attendismo nell’utilizzazione dei nuovi incentivi nazionali legati al superbonus del 110%, dovute all’incertezza di alcune norme attuative.

Qualche indicazione sull’andamento nel 2021?

Le prospettive degli imprenditori per i primi 3 mesi del 2021 risultano sostanzialmente invariate rispetto a quelle registrate nel trimestre. I saldi tra coloro che prevedono un incremento e coloro che si attendono una diminuzione risultano comunque positivi per tutti gli indicatori tranne che per i prezzi che sono attesi nuovamente in crescita. Andamento più positivo lo registrano le medie e piccole imprese rispettivamente con un +20,5 e +10,2, mentre le grandi imprese generano un saldo negativo del 7,7.