Di Martino Almisisi e Mimosa Martini – Superbonus: la parola agli imprenditori del Nord Est.
Con questa serie di interviste si intende riflettere sull’opportunità offerta alla filiera delle costruzioni dagli incentivi inseriti nel Decreto Rilancio approfondendo direttamente con le diverse categorie di operatori i vantaggi e le potenzialità analizzando allo stesso tempo le criticità che i meccanismi previsti sul piano finanziario e delle relative validazioni possono presentare. Una particolare attenzione viene prestata anche agli effetti che il superbonus e gli altri incentivi possono produrre sul piano dell’evoluzione dei modelli imprenditoriali e della riorganizzazione dell’offerta.
“Il Superbonus – non ci sono dubbi – è una grande opportunità e allo stesso tempo costituisce una sfida per noi piccole imprese. Una sfida che coinvolge molti aspetti della nostra attività, ad iniziare dalla capacità di cogliere le occasioni che ci vengono offerte sapendo scegliere i lavori che ci vengono proposti sapendo misurare le nostre capacità con i modelli e i meccanismi insiti nelle regole che sono a monte di quanto previsto dalla normativa nazionale. “
Elvis Santin è un imprenditore della provincia di Pordenone, guida una piccola impresa cresciuta in questi anni attraverso un’attenta e dinamica attività di promozione immobiliare, ma anche di fornitura di lavori e servizi a terzi, puntando molto su una visione innovativa sul piano organizzativo e prestando molta attenzione ad aspetti quali l’innovazione, la sostenibilità e il marketing. Dal 2019 è presidente di Ance Pordenone Trieste. Rispetto al Superbonus non ha comunque dubbi: il progetto messo a punto dal Governo è un’occasione da non perdere. Va colta con giudizio e sapendo adattare l’impresa alle diverse situazioni che il mercato sta offrendo.
“Come spesso accade ci si trova davanti a qualcosa di simile ad un labirinto amministrativo e burocratico, complicato, se si vuole, anche da fattori legati alla gestione finanziaria del provvedimento. Ma noi imprenditori edili ci siamo abituati, sappiamo come muoverci e se ci siamo organizzati in questi anni siamo pronti. Certo dobbiamo essere bravi ad adeguare le nostre strutture e le nostre competenze a processi in cui dobbiamo trovare la nostra corretta dimensione. Entrando nel merito il cuore del provvedimento va individuato da un lato negli obiettivi di sostenibilità, ovvero nell’abbassamento dei consumi energetici attraverso una pluralità di opzioni e di lavori, dall’altro negli incentivi fiscali, che possono concretizzarsi per il cliente finale nello sconto in fattura o attraverso la cessione del credito. Come impresa abbiamo scelto di operare insieme a una multiutility, con la quale avevamo già una partnership costruita precedentemente nell’ambito di un lavoro similare. Abbiamo valutate l’opzione banche, ma fatti i conti e considerato l’iter di validazione abbiamo optato per una soluzione più semplice.“
Santin poi respinge le resistenze che spesso emergono all’interno del sistema imprenditoriale. “Certo alcuni potranno dire che in questo modo vediamo ridurre il nostro ruolo diventando sostanzialmente dei fornitori di prestazioni. Ciò può essere formalmente vero, in realtà a noi resta la capacità controllare il processo costruttivo, che è il nostro mestiere. E allo stesso tempo possiamo valorizzare al meglio le nostre capacità organizzative. Egualmente non ritengo che la diseguale distribuzione degli utili e dei margini rispetto al 110% tra i diversi operatori sia motivo per non giocare la partita.”
Per Santin il Superbonus amplifica un trend di mercato che da alcuni anni si va affermando sul territorio orientato alla sostenibilità ambientale e che sarà ulteriormente rafforzato per effetto della pandemia. “Noi ci trovano ad affrontare da un po’ di tempo una domanda di famiglie e committenti sempre più attenti alle caratteristiche della nostra offerta progettuale, ma anche rispetto alle soluzioni costruttive, così come sul piano dei materiali. Ci vengono chieste garanzie sugli effetti ambientali delle nostre soluzioni. Dobbiamo aumentare la nostra conoscenza e allargare la nostra rete di fornitori, includendo competenze in passato impensabili. Oggi i nostri clienti sono in grado di valutare la qualità del nostro lavoro ed esigono di verificare quanto gli andiamo a proporre e a preventivare. Così un valore aggiunto diventa la nostra disponibilità e capacità di dialogo e di fornire informazioni misurabili. Ed è chiaro che in questo ambito l’impiantistica assume una rilevanza particolare. Ciò vale soprattutto per le nuove generazioni, che costituiscono del resto anche il nostro futuro come impresa.” Prevale nel presidente di Ance Pordenone Trieste la convinzione che il Superbonus finirà per premiare le imprese migliori consentendo loro di allargare il mercato grazie a nuovi contatti, rafforzando nel caso di imprese più organizzate e strutturate il ruolo di riferimenti sul piano della qualità dell’offerta tecnica.