Intervista a Riccardo Perego, AD di One Team – Di Mimosa Martini
Qual è lo scenario attuale riguardo alla conoscenza e uso del BIM?
Su questo tema si trovano innumerevoli studi e indagini statistiche (si vedano ad esempio quelle della britannica NBS o della nostra AssoBIM, o ancora i report annuali dell’OICE), ma sostanzialmente convergono tutte su alcuni punti fermi: in primo luogo, ormai quasi tutti sanno cos’è il BIM. Inoltre, quasi tutti, anche se non lo stanno ancora usando appieno, pianificano di farlo entro i prossimi 3-5 anni. Infine, fra coloro che già stanno operando con il metodo BIM (in Italia possiamo stimare circa il 25% di studi e società di ingegneria), l’attenzione si sta spostando ora, giustamente, dagli aspetti di modellazione a quelli di gestione e uso ottimale dei dati. Questo ovviamente allo scopo di massimizzare il ritorno dell’investimento fatto. Di fatto, inizia per queste aziende l’era dei processi “data driven”.
Perché anche le medie e piccole imprese dovrebbero iniziare ad utilizzare il BIM?
Ormai tutti hanno capito (grazie anche ai messaggi che arrivano dalla UE) che la digitalizzazione dei processi darà già nel medio termine un vantaggio competitivo irrinunciabile, quindi bisogna adeguarsi. Ma per questo bisogna avere processi solidi e ben organizzati, e su questo tema per molte nostre PMI c’è molto da fare: può essere una grande opportunità di crescita e consolidamento, ma anche un rischio concreto di perdere un treno fondamentale per il proprio futuro.
Come si posiziona il nord est come conoscenza/adozione dei nuovi strumenti digitali a servizio del comparto delle costruzioni?
Il nostro nord-est è particolarmente ricco di imprese manufatturiere e di costruzioni appartenenti alle PMI, e quindi vi si applicano in pieno i discorsi appena fatti. Vale la pena però, di aggiungere alcune altre considerazioni particolarmente calzanti in questa area geografica:
- Il BIM for Manufacturing (cioè il predisporre su di un portale cataloghi BIM dei propri prodotti) è qui già recepito da molte aziende come una potenziale leva per aumentare la propria visibilità sui mercati;
- Il superbonus 110% ha certamente dato nuova linfa vitale alla filiera delle costruzioni, ma ha anche contribuito a creare alcune gravi distorsioni del mercato (aumento dei prezzi dei materiali, difficoltà di reperimento della manodopera, proliferazione di imprese nate dal nulla in pochissimo tempo, …);
- Si sente, a questo proposito, una necessità di selezione e certificazione qualitativa del mercato, per difendere gli investimenti e la serietà.
Quali sono le novità più interessanti presentate il 28 e 29 ottobre in occasione del One Team User meeting?
Le novità presentate al nostro User Meeting annuale sono come sempre numerose: dalle applicazioni di Artificial Intelligence, al BIM-GIS, al Common Data Environment per l’interazione con il cantiere, alla creazione di Digital Twin per la gestione e il monitoraggio dell’opera nel suo intero ciclo di vita.
Tutte le registrazioni, sia delle presentazioni che dei successivi dibattiti, sono a disposizione all’interno del nostro canale youtube. In generale, è emerso quanto abbiamo anticipato all’inizio dell’intervista: l’attenzione si sposta ora dal modello alle informazioni connesse e ai processi “data driven” che ne conseguono.
Sostenibilità e digitalizzazione: come può nascere la sinergia tra questi due elementi grazie al BIM?
Questo è un argomento che terrà banco nei prossimi anni, ma possiamo iniziare da subito a fissare un paio di concetti base:
- La sostenibilità (in tutti i suoi aspetti sociali, ambientali e strutturali) è un obiettivo primario da perseguire, ma necessita come prima cosa di essere misurabile caso per caso. E per questo la digitalizzazione delle opere rappresenta uno strumento di aiuto praticamente insostituibile.
- Inoltre, il BIM consente già nelle fasi preliminari di progettazione di portare avanti raffinate simulazioni e quindi ottimizzazioni dei consumi energetici. Questo significa scelte progettuali più consapevoli anche dal punto di vista ambientale.