di Simone Gaballo
“Per tantissimi anni non si è capito che i giovani sono il futuro, questo mondo sta diventando sempre più vecchio, ma il futuro sono i giovani e il mondo in cui vivono”. Così il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha risposto alla domanda di un ragazzo durante un incontro con Save the Children. Il PNRR punta proprio sui giovani e sul miglioramento dell’istruzione e dell’inserimento nel mondo del lavoro.
Secondo il rapporto “Statistiche Flash febbraio 2022 Regione Veneto: Giovani e lavoro” realizzato a cura dell’ufficio statistica della Regione Veneto e intitolato “Il Futuro (è) dei Giovani”, la situazione – anche in Veneto – ha risentito notevolmente del periodo buio della pandemia. In particolare, le statistiche 2020 hanno fatto registrare un calo nella fascia di età 20-29. Il tasso di occupazione rispetto al 2008 è sceso dell’11%. Non solo l’occupazione, ma anche la scuola risente dell’effetto-covid: nel 2021 la quota di studenti veneti che non raggiungono un sufficiente livello di competenze è salita al 32% in italiano (22% nel 2019) e al 38% in matematica (24% nel 2019).
Il PNRR interviene con sei missioni, allo scopo di recuperare il potenziale dei ragazzi e costruire attorno a loro un futuro più concreto nel mondo istituzionale e di impresa, che favorisca lo sviluppo e fornisca loro un ruolo da protagonisti nel mercato di domani.
La Strategia della Regione Veneto per lo Sviluppo Sostenibile promuove, attraverso la Macroarea 3 “Per il benessere di comunità e persone”, interventi focalizzati sui giovani e ne sostiene in particolare l’occupabilità.
Ma cosa dicono le statistiche? Poco meno della metà delle persone dai 20 ai 29 anni ha concluso gli studi e lavora, mentre il 7% sta proseguendo il percorso formativo e in contemporanea svolge un’attività lavorativa. Un altro 7% cerca lavoro, mentre il 26% ha scelto di dedicarsi esclusivamente agli studi. Esiste poi un 10% di giovani che non studiano e non lavorano, né lo stanno cercando. La percentuale sale al 14% tra le donne e scende al 7% tra gli uomini. Nota positiva per il Veneto, ma non per il nostro Paese: questo dato è il più basso di tutte le regioni italiane.
La domanda sorge spontanea: il PNRR riuscirà a migliorare questi numeri? La risposta potrebbe essere affermativa, a patto che anche le imprese tornino ad assumere i giovani e li retribuiscano come meritano.