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di Simone Gaballo

Come sempre l’Osservatorio congiunturale dell’Ance costituisce, così come altri Report di analisi sul settore delle costruzioni, un utile strumento di riflessione. Ciò al di là di dati relativi all’andamento degli investimenti per l’anno appena passato e alle previsioni per il 2022.

Sulla base dei dati forniti dall’Istat (e relativi al 2019) le imprese italiane di costruzioni sono 487mila, pari all’11,1% dell’offerta produttiva dell’intero sistema italiano industriale e dei servizi, composta di 4,4mln di imprese. Un universo che per grandi linee possiamo dividere in 3 macro fasce. Quella composta dalle circa 300mila imprese (pari al 60% del totale) con un solo addetto. Si tratta di “ditte individuali, liberi professionisti, lavoratori autonomi”. Una fascia in cui possiamo anche collocare gran parte delle imprese con un numero di addetti di poco superiore che operano come “società di persone” e che rappresentano un altro 11%, così come una gran parte delle 112.000 imprese con un numero di addetti inferiore a 9 e che dichiara di avere un fatturato inferiore ai 500mila euro. In una ipotetica piramide questa fascia rappresenta una base amplissima che raccoglie circa il 90% dell’universo delle imprese edili. Una piramide che va immediatamente ad assottigliarsi verso l’alto con una seconda fascia che alla luce della struttura esistente potremmo definire composta da medie imprese in cui rientrano aziende con oltre 500 mila euro e fino 2 milioni di fatturato con un numero di addetti inferiore a 50. Questa fascia si attesta appena sopra al 9%. Qui possiamo collocare anche la quota di imprese con fatturati tra i 2 e i 5 milioni pari alll’1,6% del totale: meno di 7.800 imprese. Se a queste aggiungiamo la punta sottilissima della piramide, costituita dalle imprese con fatturati superiori ai 5 milioni (3.400 pari allo 0,7% del totale), prevalentemente imprese con oltre 50 addetti, alla fine abbiamo un bacino di imprese “potenzialmente” industriali di 11.000 imprese.

La stragrande maggioranza del tessuto imprenditoriale si caratterizza per un’attività specializzata, in particolare destinate a lavori di completamento di edifici e di installazione di impianti, Vi rientrano tre imprese su quattro.  Per il resto un 23% si definisce un’impresa in grado di costruire un edificio, e solo un 1,4% opera nel genio civile. Sono tutte informazioni utili a definire un possibile perimetro di riferimento se si volesse puntare su una struttura industriale di medie imprese, dove concentrare politiche volte a sostenere un processo di crescita dove gestione, innovazione e orientamento ai nuovi paradigmi della digitalizzazione e della sostenibilità possono fare la differenza.