Redazione NEC
Una indagine portata avanti dal Centro studi dell’Ance analizza cosa intendono le imprese per sostenibilità, segmentando le domande a seconda della tipologia e prendendo come riferimento gli indicatori ESG, ovvero ambientale, sociale e di governance.
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Il nucleo più significativo si concentra sulla sostenibilità ambientale (45%), seguito dalla Governance (33%) e dal sociale (22%). La scelta di fare riferimento agli ESG rimanda esplicitamente all’importanza ad essi attribuita dal mondo finanziario e all’attenzione prestata dagli investitori, orientati a dirottare “sempre più risorse su progetti sostenibili, integrando l’analisi finanziaria tradizionale, con gli aspetti ambientali, sociali e di governance”.
Le risposte degli imprenditori dipendono molto dalla dimensione delle aziende e dall’ambito prevalente del mercato in cui operano. Ed è così che sono ancora pochi (meno del 10%) coloro che dichiarano di redigere un report delle attività sostenibili. Probabilmente una dichiarazione e un bilancio non finanziario, che per le imprese più grandi sta diventando un obbligo o comunque una necessità ineludibile. La grande maggioranza delle altre imprese sembra mettere al centro della propria strategia le certificazioni. Questo è uno strumento che conferisce riconoscibilità della qualità di una impresa e allo stesso tempo è utile sul piano del marketing, quando non necessario per partecipare a una gara pubblica o ad essere selezionato da alcuni committenti privati. Interessante è il dato relativo alla scelta di utilizzare la sostenibilità nella selezione dei fornitori, che costituendo, come sottolineano gli estensori del Report, “un fattore determinante nel controllo della catena del valore produttiva”, testimonia di un avanzamento significativo nel processo di consapevolezza della sostenibilità all’interno delle strategie gestionali dell’azienda.