Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Redazione NEC

Il bilancio del biennio 2021-2022 è stato più che positivo per l’edilizia, addirittura oltre ogni aspettativa visto che ha contribuito all’aumento del PIL per il 30%. Sicuramente un motivo per essere ottimisti,  anche se la presidente dell’ANCE Federica Brancaccio non nasconde alcune preoccupazioni: “Certamente non possiamo dire di essere in crisi, però bisogna stare con i piedi per terra e attenzionare bene le criticità presenti e future e i segnali di un possibile calo che può impattare negativamente sul settore”.

Infatti,  nei primi sette mesi del 2023 è stato registrato un calo nella produzione delle costruzioni pari al 2,3%,  rispetto allo  stesso periodo del 2022. A fare da  campanello d’allarme sono i cantieri fermi e il calo delle ore lavorate nelle casse edili.  Occorre dunque monitorare e correre ai ripari.

Una possibile spiegazione potrebbe risiedere nella frenata dei bonus edilizi, ma soprattutto nei ritardi del PNRR come conferma la stessa presidente Brancaccio: ”Non ci troviamo ancora di fronte a una situazione drammatica, ma non possiamo permetterci stop così lunghi perché l’edilizia è un settore trainante e se si ferma si blocca anche tutto il resto”.

Il Superbonus 110% ha rimesso in moto l’economia,  seppur a tempo determinato. Il fatto che abbia rappresentato un costo altissimo per le casse dello Stato è uno dei motivi del suo prossimo ridimensionamento nella manovra economica che verrà.  Su questo, la presidente Brancaccio ha le idee chiare: “Le analisi di valutazione di questo provvedimento saranno in futuro oggetto degli analisti economici. Quello che io posso dire è che noi abbiamo chiesto fin dall’inizio regole chiare, senza ottenere adeguate risposte. Ma il Superbonus non può diventare un boomerang per famiglie e imprese”. Infatti, molti crediti fiscali al momento sono bloccati e questo richiede una soluzione in tempi rapidi, se non si vuole che molte aziende rischino il fallimento o non portino a termine i lavori. Senza considerare il rischio di intasare i tribunali per le possibili cause.

Proprio per evitare tutto questo, il vicepremier Matteo Salvini ha proposto un condono edilizio allo scopo di sanare i piccoli abusi, che la presidente Brancaccio commenta così: “In linea di principio noi siamo contrari a questa linea di condotta, ma è vero anche che il problema ha una portata più ampia e che necessita di un’analisi più approfondita del semplice assenso o dissenso. La sburocratizzazione è un tema che deve essere affrontato con urgenza, visto che molte pratiche sono ferme al palo da anni”.