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Di Valerio Pontarolo

Nel sistema economico lineare (estrazione-produzione-consumo-rifiuto) alla fine del ciclo di produzione il prodotto diventa rifiuto. Per questo motivo è sempre più necessario passare ad un’economia circolare, in grado di eliminare il concetto di “rifiuto” e trasformarlo in riciclo e recupero. Un concetto che si ribalta grazie ad un modo innovativo di pensare alle risorse, che si trasformano in prodotti più durevoli, responsabili soprattutto di una concreta riduzione dell’inquinamento ambientale e di risparmio economico.

La circolarità di questo sistema economico si misura, quindi, nella capacità di utilizzare materiali in più cicli produttivi per essere successivamente applicata a tutti i settori dell’economia del Paese.

La Direttiva europea 2008/98/CE sui rifiuti ha come obiettivo quello di proteggere l’ambiente e la salute umana, ponendo attenzione agli effetti negativi derivati dalla produzione e dalla gestione dei rifiuti. Secondo la direttiva, questo è attuabile seguendo 5 punti fondamentali e gerarchici:

  1. prevenzione del rifiuto;
  2. preparazione per il riutilizzo;
  3. riciclaggio;
  4. recupero di altro tipo (per esempio di energia);
  5. smaltimento.

È importante, innanzitutto, prevenire il rifiuto, valutando ogni possibile casistica e delineando il miglior processo di creazione del prodotto in modo da creare meno scarto possibile. Se ciò non è possibile, è necessario prevedere da subito una corretta gestione del rifiuto prodotto.
Una gestione inadeguata dei rifiuti, infatti, contribuisce inevitabilmente al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico, come il trattamento ed il trasporto dei rifiuti che rilasciano emissioni CO2. Al contrario, una corretta gestione dei rifiuti è fondamentale per ridurre il ricorso alle discariche, favorendo il riciclo dei materiali e il recupero energetico ad alta efficienza del rifiuto. In tal modo si riducono le emissioni di gas serra nell’atmosfera. Le emissioni nelle discariche sono costituite essenzialmente dalla parte di metano presente nel biogas non captato e possono anche contaminare suolo e acqua.

Negli ultimi anni abbiamo inoltre assistito ad una maggiore sensibilizzazione riguardo la tematica della riciclabilità. L’approccio dei consumatori ai prodotti e alla sostenibilità ambientale è cambiato radicalmente: questi tendono sempre di più a cercare informazioni dettagliate per poter scegliere e decidere più consapevolmente.

L’economia circolare fa necessariamente parte di una nuova pianificazione di un’economia che si rigenera. Limitare la dipendenza dai combustibili fossili e valorizzare i rifiuti è la sfida per un futuro di consapevolezza e coscienza.