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Il punto di vista di Pierpaolo Marson, direttore di ESNA-SOA

Redazione NEC

Con oltre 20 anni di esperienza, 2700 clienti e più di 50 dipendenti ESNA-SOA ha conquistato il ruolo di leader nel mercato dell’attestazione SOA. Dall’alto di questa posizione si può avere una prospettiva piuttosto oggettiva, come affermato dal direttore Pierpaolo Marson: “Abbiamo una buona fetta di mercato e questo ci consente di avere un punto di vista privilegiato sui sistemi di qualificazione e di costruzione del nostro territorio”.

Nello specifico occorre fare una premessa in relazione all’argomento che, sempre seguendo le parole di Marson, ha un suo carattere precipuo: “Con l’attestazione SOA abbiamo l’opportunità di differenziarci ed emergere in un mercato che per poter competere deve riuscire ad avere una visibilità e un’immagine diversa”.

L’attestazione Soa

Si tratta della certificazione obbligatoria per le imprese che intendono eseguire lavori pubblici affidati dalle Stazioni Appaltanti, direttamente o in subappalto, per un importo superiore a 150.000 euro. Tale attestazione ha una durata di cinque anni e viene rilasciata per determinate categorie di opere, intese come insieme di lavorazioni, declinate in differenti classifiche di importo.

SOA – Società Organismi di Attestazione

Autorizzate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, le SOA sono società di diritto privato che svolgono – nell’esercizio dell’attività di attestazione – funzioni di natura pubblicistica attestando il possesso dei requisiti di qualificazione dei soggetti esecutori di appalti pubblici di lavori. Sono operanti in un contesto normativo stringente dove trasparenza, correttezza e indipendenza di giudizio sono punti cardinali.

I tre elementi della competitività

Nell’ambito di questo contesto, il direttore di ESNA-SOA identifica detta attestazione come fattore competitivo per lo sviluppo strategico e operativo delle imprese che assicura affidabilità, visibilità e opportunità, elementi in grado di fornire un solido requisito reputazionale alle aziende.

Sull’affidabilità Marson specifica: “L’impresa che vuole attestarsi deve dimostrare numerosi requisiti di carattere generale e speciale (tecnici ed economico-finanziari), che vengono verificati dalle SOA durante l’iter di qualificazione. L’impresa attestata è un’impresa strutturata, organizzata e capace, quindi affidabile. L’affidabilità crea fiducia”.

In merito alla visibilità aggiunge: “Le società attestate sono inserite nel Casellario ANAC – gestito dall’autorità anti corruzione – e nelle banche dati della Pubblica Amministrazione utilizzate per la ricerca e la selezione degli Operatori Economici, secondo criteri che mirano ad individuare le imprese più idonee da contattare per gli affidamenti. La visibilità crea riconoscibilità e opportunità”.

E proprio sull’opportunità prosegue: “L’attestazione SOA consente alle imprese l’accesso al mercato dei Lavori Pubblici. Nell’attuale momento storico, ove l’ammontare straordinario di investimenti pubblici previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Relienza – ndr) dovranno essere oggetto di progettazione, affidamento ed esecuzione entro i prossimi anni, la certificazione rappresenta un importante tassello per la diversificazione dell’attività. Saper cogliere le opportunità è alla base della competitività”.

La chiosa è una considerazione sulla circolarità: “Questi elementi rappresentano un circolo virtuoso che a loro volta rafforzano i vari fattori e consentono all’impresa di porre alla base della propria strategia dei fondamentali tasselli per la propria crescita […] Si tratta di un meccanismo che vuole portare vantaggio non soltanto alle imprese, ma anche alle stazioni appaltanti e ai cittadini”. 

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