Redazione NEC
Se ne parla relativamente poco: un po’ perché c’è altro a cui pensare, un po’ perché l’assegnazione è avvenuta nel 2019, un po’ perché il 2026 è lontano. Ma è davvero così lontano? Mancano 3 anni alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 e, tra polemiche, ritardi e opere in costruzione, è ora di fare il punto della situazione.
Nel dicembre del 2022 la Corte dei Conti ha dato il via libera alla copertura finanziaria: in particolare, in Veneto saranno 13 le opere essenziali previste (delle 73 totali) con un costo che si aggira intorno agli 1,1 miliardi di euro.
L’elenco delle opere con i costi
ESSENZIALI – INDIFFERIBILI (€)
- Villaggio Olimpico – 47 mln e 827 mila
- Ristrutturazione trampolino e braciere – 10 mln
- Realizzazione spogliatoi – 6 mln
- Adeguamento pista Eugenio Monti – 85 mln
- Upgrade delle strutture – 1mln e 380 mila
- Adeguamento Arena di Verona – 1 mln e 5mila
Per un totale di 151 mln e 212mila euro.
ESSENZIALI (€)
- Sistema integrato di mobilità a Cortina – 95 mln
- Riqualificazione di immobili – 15 mln
- Stazione di Longarone – 12 mln
- Variante di Longarone – 380 mln
- Variante di Cortina – 483 mln e 700mila
- PRG di Ponte delle Alpi – 5 mln
- Rinnovo stazioni/costruzione parcheggi – 2 mln
Per un totale di 992 mln di euro.
Le prime (“essenziali e indifferibili”) dovranno essere consegnate entro dicembre 2025 per un “puntuale e corretto svolgimento dell’evento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 nei modi e nei tempi predefiniti”.
Le seconde sono quelle che avranno “effetti durevoli per l’economia, in un’ottica di sviluppo e rilancio dei territori interessati e che costituiscono l’eredità dei Giochi olimpici. Queste ultime saranno avviate per “stralci funzionali” fino al “loro completamento in funzione e subordinatamente al progressivo reperimento dell’integrale copertura finanziaria”.
Alcune di queste strutture e infrastrutture sono ritenute di “elevata complessità progettuale e procedurale”, e hanno ottenuto una procedura semplificata e accelerata prevista dal PNRR: il villaggio olimpico di Cortina, la realizzazione di un nuovo sistema integrato di mobilità intermodale a Cortina (e le varianti di Longarone e di Cortina).
A che punto siamo?
Cominciamo dalle strutture sportive.
Particolare la situazione della pista Eugenio Monti per le discese di bob, skeleton e slittino: è completamente da rifare entro il 2025 perché necessita di un periodo di tempo per i test, ma i lavori, che sarebbero dovuti partire nel gennaio scorso, a oggi non sono ancora iniziati.
Anche lo storico trampolino, simbolo delle Olimpiadi del 1956, dovrà essere consegnato entro il dicembre 2025 e ha bisogno di un nuovo make-up al costo di 10 milioni di euro.
Ci sono anche buone notizie: la pista Olimpya della Tofane, modificata per i mondiali di sci alpino nel 2021 è pronta per ospitare lo sci alpino femminile.
Pure il curling è al sicuro: lo stadio olimpico che ha ospitato i mondiali del 2010 necessita solo di alcuni ritocchi, tra cui gli spogliatoi, per un totale di 2 milioni di euro.
Più problematica la situazione dei cantieri della viabilità: per il principale, quello della variante di Cortina, al momento c’è una copertura finanziaria del 62%: in soldoni, mancano 185 milioni per avviare i lavori che prevedono 5 km di gallerie in due sensi di marcia allo scopo di non far più attraversare il centro di Cortina. Anche per la variante di Longarone (11 km di nuova strada) i dubbi non sono pochi, soprattutto per quanto riguarda i costi extra. Dal Ministero garantiscono che qualcosa si farà: se non saranno queste, saranno piccole opere sostitutive.
La speranza è che davvero i Giochi Invernali portino al Veneto nuovi posti di lavoro, un reale miglioramento del trasporto pubblico e delle infrastrutture, oltre, naturalmente agli indotti derivanti dal turismo.