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Redazione NEC

In un contesto sempre più difficile a causa degli aumenti dell’energia provocati dalla situazione geopolitica europea, i rigassificatori giocano un ruolo fondamentale per l’immediato futuro del sistema di riscaldamento in Italia, soprattutto in vista di una eventuale affrancazione dal gas russo che arriva da noi principalmente via tubo.   Nel nostro paese, sono presenti tre rigassificatori, di cui il più grande (e tra i più importanti del Mediterraneo) è gestito dalla società Adriatic Lng ed è ubicato a largo di Porto Tolle in provincia di Rovigo.    
Il terminale veneto ha recentemente aumentato la capacità di ricezione del gas via nave da 8 a 9 miliardi di metri cubi di metano liquefatto all’anno, coprendo così il 12% del fabbisogno italiano. L’obiettivo a medio termine dell’azienda è ampliare ulteriormente e in tempi brevi la capacità a 9,5 miliardi di metri cubi. Per arrivare a 11 miliardi di metri cubi (14% del fabbisogno italiano), obiettivo principale di Adriatic, sarà necessario intervenire sul macchinario che riscalda il gas, in modo da velocizzare il processo.         
Come funziona la rigassificazione? Il combustibile fossile arriva sulle navi allo stato liquido, compresso a -160 gradi. Successivamente, viene riportato allo stato gassoso e avviato verso la rete di distribuzione, sfruttando la differenza di temperatura data dall’acqua di mare.

Adriatic Lng ha avviato la fase vincolante per la presentazione delle richieste di accesso alla Open Season 2022, che ha preso il via lo scorso 11 luglio e si concluderà il prossimo 29 luglio.
Durante la Open Season, rivolta a operatori europei e internazionali, vengono organizzate due sessioni d’asta per aggiudicarsi l’allocazione di capacità di rigassificazione nel periodo ottobre 2022 – dicembre 2047. Con una capacità di rigassificazione di Gnl complessiva di circa 147 miliardi di metri cubi di gas naturale, la Open season 2022 rappresenta un’opportunità per incrementare le importazioni nazionali ed europee di gas naturale liquefatto e, al contempo, diversificare le fonti di approvvigionamento. Attualmente Adriatic Lng riceve gas naturale liquido da diverse aree geografiche, tra cui Qatar, Usa, Egitto, Norvegia, Guinea Equatoriale, Angola, Nigeria, Trinidad e Tobago e Cina. I cinesi, pur non essendo direttamente produttori di gas, ne acquistano in quantità per rivenderlo a prezzi concorrenziali.

Due tra i servizi offerti da Adriatic LNG risultano cruciali soprattutto in questo complesso periodo storico: lo stoccaggio temporaneo nei serbatoi con consegna in termini successivi e il peak shaving, ovvero l’utilizzo del gas stoccato nei serbatoi per fronteggiare situazioni di emergenza del sistema nazionale.