di Simone Gaballo
Continua il successo del Superbonus 110%. L’incremento degli interventi approvati ai fini del bonus edilizio, in 5 mesi (da agosto 2021 a gennaio 2022) è stato del 189,9%.
Il Veneto, con 13.933 interventi a fine gennaio 2022 (dati ENEA), è la seconda regione dopo la Lombardia per numero di asseverazioni facendo registrare, in un solo mese, un ulteriore incremento del 10%.
Nel dettaglio, tutti i numeri della regione:
- 1.037 condomini per un giro di affari di circa 532 milioni di euro (ottavo posto nazionale)
- 6.549 edifici unifamiliari per un totale di circa 718 milioni di euro (secondo posto nazionale)
- 6.347 unità immobiliari funzionalmente indipendenti per 600 milioni di euro (primo posto nazionale)
Eccellente anche la media dei lavori già terminati (73,7%) che pone il Veneto al terzo posto in graduatoria subito sotto al Trentino Alto Adige e all’Emilia Romagna.
Italia: tutti i numeri del Superbonus
I dati nazionali del monitoraggio Enea – Mise testimoniano un’accelerazione già partita durante i mesi estivi dello scorso anno: al 31 gennaio, infatti, si rilevano, 107.588 interventi legati al Superbonus per 18,3mld. Di questi, circa il 69%, ovvero 12,7mld si riferiscono a lavori conclusi e già realizzati.
In un solo mese (31 dicembre 2021 – 31 gennaio 2022) si contano più di 12mila interventi aggiuntivi per un importo di 2mld. In termini percentuali, l’aumento è stato del 12,6% nel numero e del 13,1% nell’importo. Il dato arriva subito dopo quello dello scorso dicembre scorso in cui si è registrato l’incremento assoluto più elevato dalla partenza del bonus.
Con riferimento all’importo, è evidente un progressivo aumento dell’importanza degli interventi sui condomini: nell’ultima rilevazione, gli edifici condominiali incidono sul totale per il 48% dell’ammontare complessivo (ovvero 8,8mld su 18,3mld). Si tratta, ovviamente, di lavori con importo medio importante (oltre 540mila euro), se raffrontato agli interventi su singole abitazioni (circa 90/100mila euro).
Con riferimento al numero di interventi, quelli su edifici unifamiliari, pari a circa 56mila al 31 gennaio 2022 (il 52,3% del totale) sono i più frequenti, seguiti dalle unità immobiliari indipendenti (32,4%); continua, come detto sopra, la crescita della quota relativa ai condomini che, a oggi, risulta del 15,2% (era il 7,3% un anno fa). Nella prima fase di applicazione del beneficio fiscale, gli edifici unifamiliari rappresentavano una quota molto più consistente, pari a circa il 60% della numerosità totale e il 43% dell’importo. A fine gennaio 2022 tale incidenza si è ridotta di circa 10 punti percentuali, scendendo, rispettivamente, al 52,3% e al 32,4%. Al contempo, come già evidenziato, è aumentata la quota sul mercato riferita ai condomini.
Su questa dinamica cominciano a incidere gli effetti delle semplificazioni introdotte dal DL 77/2021; impatti ancora maggiori potranno verificarsi nei primi mesi del 2022.
La distribuzione regionale conferma nei primi posti Lombardia, Veneto e Lazio, seguite da Toscana ed Emilia-Romagna. Da rilevare anche le buone performance di quattro regioni meridionali: Sicilia, Campania, Puglia e Calabria.
L’evidente accelerazione, partita nei mesi estivi del 2021, ribadisce l’eccezionale opportunità rappresentata dal Superbonus che sta dimostrando di essere una misura di rilancio molto efficace, entrata ora in una fase di espansione, dopo i pesanti ritardi iniziali. L’attenzione dimostrata dal Governo nella recente Legge di Bilancio ne è la conferma. La mancata proroga oltre il 30 giugno 2022 del “Sismabonus acquisti” che premia gli acquirenti di abitazioni demolite e ricostruite in chiave antisismica, potrebbe però limitare gli interventi di sostituzione edilizia e quindi di vera e propria rigenerazione urbana. Un tema importante che meriterebbe termini di applicazione più estesi di quelli attuali.