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Redazione NEC

Secondo l’Osservatorio ANCE rispetto agli indicatori ESG è ancora prevalente l’attenzione verso i temi ambientali ed ecologici. I motori principali che spingono le aziende verso decisioni di sostenibilità sembrano essere ancora prevalentemente esogeni: la necessità di migliorare l’immagine e di dotarsi di attestazioni terze rispondendo a una domanda sempre più esigente e attenta agli aspetti di sostenibilità.

Soprattutto riciclo

Rispetto alle quattro opzioni proposte nel questionario, si tendono a privilegiare due ambiti: il riciclo e trattamento dei rifiuti (32,8%) e l’investimento in mezzi di trasporto meno inquinanti (30%). La questione dei rifiuti viene affrontata sul duplice binario della gestione quotidiana dell’azienda, ma anche nell’ambito dell’attività edilizia in quanto spesso costituisce una criticità che richiede risposte adeguate. La transizione energetica passa invece prevalentemente in questa fase proprio nelle scelte rispetto ai mezzi meccanici e di trasporto. L’opzione relativa alla riduzione dell’uso di energia e di acqua trova d’accordo poco più di un quinto delle imprese intervistate. Si tratta di una percentuale decisamente bassa per il valore rilevante che entrambe hanno in termini di impatto ambientale, costituendo un elemento su cui riflettere. Bassa risulta anche l’attenzione verso il ricorso a fonti rinnovabili (16,4%).

Rispetto ad una indagine simile, realizzata nel 2020, si è registrata una minore propensione verso aspetti di sostenibilità sociale, prevalendo comunque l’attenzione a garantire un buon clima aziendale (circa il 41% dei rispondenti). Una percentuale contenuta pone l’accento sull’importanza di favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia (17% circa) che in qualche modo va ad integrarsi con l’obiettivo precedente, inglobando anche soluzioni quali il lavoro agile. Interessante è il dato relativo alla progettazione partecipata (22%), ovvero al coinvolgimento dei collaboratori nella fase di impostazione delle commesse e nella gestione dell’azienda. Si tratta di un elemento nuovo destinato ad avere un valore sempre maggiore in futuro.  Una percentuale leggermente più bassa di intervistati (21%) indica tra i propri impegni nel sociale l’investimento in iniziative solidaristiche esterne.

Sulla base dei risultati dell’indagine è possibile registrare come cresca tra le imprese di costruzioni la consapevolezza dell’importanza di riconfigurare le proprie strategie tenendo presente obiettivi di sostenibilità. Si tratta comunque di un processo che non può che partire da una più attenta gestione dell’azienda e quindi da correzioni nella Governance interna, ma anche rispetto alla propria filiera di riferimento. I trend futuri? azioni riconoscibili e misurabili, soprattutto per quanto riguarda le valutazioni rispetto all’acquisizione del credito.