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A colloquio con Pier Paolo Marson, direttore generale ESNA SOA 

Di Alfredo Martini 

“Gli interventi di ristrutturazione edilizia e, in generale, di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente sono oggi incentivati da significative agevolazioni fiscali (superbonus 110%, ecobonus, sismabonus, etc) che rendono sempre più necessaria l’individuazione di esecutori affidabili dal punto di vista organizzativo, tecnico e finanziario.”

Una questione dirimente, potremmo dire, per assicurare quella qualità degli interventi, attraverso un operare “a regola d’arte” che dovrebbe essere un punto di partenza per tutti, ma che non è così. Come purtroppo lo dimostrano ricorrenti stagioni edilizie caratterizzate da un mercato privato dove hanno prevalso una domanda poco responsabile e non competente e la nascita di soggetti estranei al settore, indotta da politiche poco lungimiranti o da una finanza allegra con effetti devastanti sulla tenuta stessa del tessuto imprenditoriale e il proliferare di una vera e propria bolla nel segno della cattiva edilizia. Pier Paolo Marson, da Direttore Generale di ESNA SOA conosce bene la delicatezza e l’importanza di poter consentire una conoscenza oggettiva delle “qualità” di un’impresa di costruzione.

“Le SOA costituiscono oggi il principale strumento informativo per chi voglia valutare sul piano organizzativo e delle capacità imprenditoriali un’azienda che opera nel settore edile. Disporre di un’attestazione SOA è una forma di garanzia che oggi è richiesta per partecipare a qualunque gara per l’affidamento di lavori pubblici superiore a centocinquantamila euro. Questo a differenza di quanto avviene nel mercato privato. Ecco che allora appare quanto mai opportuno trovare delle modalità similari o addirittura ancora più efficaci, soprattutto in una fase congiunturale come l’attuale caratterizzata dalle grandi opportunità offerte dagli incentivi fiscali che come sappiamo raggiungono anche il 110% dell’investimento. Le regole previste per accedere agli incentivi richiedono da parte dei committenti il garantirsi adeguate prestazioni in grado di assicurare nelle tempistiche stabilite il raggiungimento degli obiettivi previsti, ad esempio in termini di riduzione dei consumi energetici o della messa in sicurezza degli edifici, secondo le norme in vigore. Ciò per evitare il rischio di incorrere in problematiche negative con la conseguente perdita delle agevolazioni e la comminazione delle sanzioni previste dalla normativa. E’ in questo scenario che un’iniziativa da parte della piattaforma NEC, in tema di oggettiva valorizzazione delle caratteristiche qualitative delle imprese, potrebbe dare un contributo decisivo nel favorire scelte più oculate e informate, fornendo allo stesso tempo un aiuto concreto nel selezionare le imprese misurandone la corrispondenza tra le esigenze di chi investe e intende fare i lavori e le qualità e le competenze imprenditoriali offerte. Mettere a disposizione una “vetrina” trasparente con una adeguata ricchezza di informazioni relative alla storia dell’impresa, alle sue caratteristiche tecniche e organizzative, alla solidità economica e finanziaria, magari anche con l’illustrazione di alcuni lavori di cui va fiera, arricchite da un elenco delle certificazioni possedute ad iniziare dall’attestazione SOA, fornirebbe una base informativa adeguata alle esigenze della domanda. Creare uno strumento che si avvale nella sua progettazione di partner esperti come le SOA e come gli Enti di certificazione e di validazione leader nel settore, integrata da una conoscenza profonda delle caratteristiche delle imprese, quale quella espressa dalle ANCE territoriali, può realmente limitare i pericoli di un’inflazione di offerta dequalificata e improvvisata. Si tratterebbe di un servizio che oggi non si ritrova con quelle caratteristiche desiderabili di strutturazione, ampiezza, affidabilità e univocità che il mercato richiederebbe. La volontarietà della scelta ne costituirebbe un valore e già di per se per l’utenza una qualche forma di garanzia, rispetto a chi non decidesse di partecipare. Del resto se da un lato saranno le imprese a fornire i dati e a descrivere la propria attività, sarà NEC a verificare tutti quegli elementi oggettivi necessari a dare le opportune garanzie, anche formali, agli utenti della piattaforma.” 

Come dovrebbe funzionare la piattaforma dal punto di vista dell’impresa che decida di sottoporsi in qualche modo a un confronto e il progetto potrebbe prevedere, seppure in un secondo momento, qualche forma di rating?

“Il sottoporsi a qualche forma di valutazione e di rating costituirebbe sicuramente un passo avanti per la credibilità del settore, troppo spesso visto e non sempre a torto come poco trasparente e difficile da valutare nelle sue componenti imprenditoriali. Costruire un sistema di rating sarebbe un valore aggiunto offerto da NEC al mercato. Il sistema dovrebbe basarsi sulla disponibilità di quelle imprese interessate ad ottenere su base volontaria un rating di affidabilità globale o relativamente a certe qualifiche, così da arricchire la struttura della “vetrina” e del database generale. Tale rating potrebbe essere utilizzato, previa registrazione al portale, da cittadini, committenti privati e – per quanto applicabile – dalla pubblica amministrazione per la valutazione dei soggetti cui affidare l’esecuzione di lavori. Il servizio fornirebbe un supporto alle attività di ricerca e selezione di idonei soggetti cui assegnare commesse che necessitano di un’attenta valutazione di affidabilità. A garanzia degli utenti si potrebbe, altresì, a ricorrere alla tecnologia blockchain, così da assicurare la necessaria trasparenza e integrità ai dati valutati nel processo di assegnazione del rating garantendone al contempo la provenienza e l’intervenuta validazione da parte degli organismi indipendenti a cio’ preposti.”

Ma quali altri indicatori oltre a quelli previsti dall’attestazione SOA potrebbero essere utili agli utenti finali?

“I requisiti verificati dalla SOA potrebbero essere integrati a cura dell’impresa ad iniziare da una serie di informazioni che potremmo definire di “carattere reputazionale”. Del resto anche nell’attuale formulazione la normativa in materia di Attestazione SOA prevede la possibilità di beneficiare di un meccanismo premiale di accrescimento dei requisiti di carattere speciale utili alla qualificazione (fatturato, lavori eseguiti e lavori c.d. di punta) qualora l’impresa dimostri di possedere, oltre alla certificazione del sistema di qualità, alcuni requisiti ed indici economico finanziari. Ai parametri di valutazione afferenti la Qualificazione SOA, certificati appunto dall’attestazione rilasciata dalle SOA, potrebbero affiancarsi ulteriori requisiti che integrino il rating NEC di affidabilità dell’impresa. Penso alla dotazione di un’adeguata copertura assicurativa, ad un rating di affidabilità finanziaria come quello rilasciato dalle agenzie di rating specializzate nel settore creditizio e, soprattutto, penso a una serie di certificazioni volontarie, dai sistemi di gestione in generale a quelli relativi al BIM, alla gestione ambientale (UNI EN ISO 14001, registrazione EMAS), alla salute e sicurezza sul lavoro (BS OHSAS 18001 / ISO 45001) o in materia di responsabilità sociali (SA 8000), senza tralasciare la certificazione delle competenze delle figure professionali che operano per conto delle imprese”.