Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Redazione NEC

Lo scorso 4 maggio, NEC ha organizzato un webinar per parlare di futuro sostenibile.
L’evento on line fa parte di una serie di appuntamenti che NEC, punto di riferimento per il settore costruzioni del Nordest, organizzerà con lo scopo di orientare il mercato e indicare alle aziende la via migliore verso una nuova consapevolezza. 
Insieme ad Alfredo Martini nel ruolo di moderatore, si sono avvicendati 5 esperti in diversi campi, tutti membri di aziende partner del progetto.     
Un vero e proprio network che va a costituire la piramide di NEC, composta da elementi imprescindibili dal punto di vista della competitività aziendale: qualificazione, responsabilità sociale, sostenibilità, digitalizzazione, ESG.
La domanda che si sono posti i protagonisti è: come essere competitivi nel mercato delle costruzioni di oggi e di domani?

Martini, dopo aver ricordato le 5 condizioni necessarie per essere un’impresa competitiva (“consapevole, organizzata, affidabile, etica, sostenibile”), esordisce con alcuni di dati di scenario (indagine ANCE): per il 90% delle imprese la sostenibilità è un valore, ma solo il 64% ha iniziato un percorso in questa direzione. Un 40% ritiene che la sostenibilità sia uno strumento di marketing, ma anche un driver competitivo (32%). Le aziende sostengono inoltre che l’affidabilità si possa già desumere da una buona reputazione e che sia necessario puntare sull’organizzazione e sulla digitalizzazione. Tra i valori ESG, secondo l’indagine, conta più l’ambiente (45%), rispetto a governance (33%) e sociale (22%).

Alla base della piramide: l’attestazione SOA

Il primo ospite, a rappresentare la qualificazione, è Pierpaolo Marson, direttore ESNASOA,organismo di attestazione SOA leader in Italia. “La certificazione SOA è obbligatoria per imprese che intendono eseguire lavori pubblici affidati dalle stazioni appaltanti, direttamente o in subappalto, per opere di importo superiore ai 150mila euro e viene rilasciata per specifiche categorie di opere intese come insieme di lavorazioni declinate in differenti classifiche di importo. Dura 5 anni con verifica al terzo anno del mantenimento dei requisiti di ordine generale e di quelli di capacità strutturale”.       
Marson definisce tre principali punti per cui è importante ottenere l’attestazione SOA: “Affidabilità, visibilità e opportunità. L’affidabilità crea fiducia: l’impresa attestata è strutturata, organizzata e capace, quindi affidabile. La visibilità crea riconoscibilità e opportunità: le SOA vengono inserite nel Casellario ANAC, data base della Pubblica Amministrazione, liberamente consultabile. Saper cogliere le opportunità è alla base della competitività: l’attestazione SOA consente alle imprese l’accesso al mercato dei lavori pubblici. È una garanzia anche per gli investimenti privati come per esempio i bonus edilizi”.

Il rispetto delle regole e il valore della sicurezza: il CCNL dell’edilizia

Il secondo tassello della piramide, quello sulla responsabilità sociale,lo mette Carlo Trestini, presidente CNCE – Commissione nazionale paritetica per le Casse Edili: “Oggi il settore dell’edilizia sta evidenziando una crescita paragonabile addirittura al periodo precedente alla crisi del 2009. C’è forte interesse per il settore, forte sviluppo dovuto alla ripresa post pandemica, alla partenza incisiva dei bonus governativi e anche degli investimenti del PNRR, anche se in questo caso i numeri devono ancora crescere. È aumentato anche il numero di lavoratori, imprese e massa salari. Tuttavia, è ancora scarso il contributo dei cantieri di opere finanziate con il PNRR, ci sono rischi dovuti agli aumenti dei materiali e dei fattori produttivi e sono presenti i fenomeni del dumping e della concorrenza sleale di operatori che non applicano il contratto dell’edilizia”. Trestini sottolinea l’importanza del ruolo della bilateralità a garanzia della regolarità e contro il dumping contrattuale: “Dobbiamo dare nuova linfa alla bilateralità attraverso il rinnovo del CCNL Edilizia Industria e Cooperazione del 3 marzo 2022.Purtroppo sul mercato sono ancora presenti molti soggetti che non c’entrano col mondo dell’edilizia. Il contratto dell’edilizia, da poco rinnovato, cerca di dare sicurezza e tutela ai lavoratori e al contempo di qualificarli insieme agli imprenditori. È basilare una crescita della professionalità delle figure degli operatori dell’edilizia e garantire sempre la regolarità grazie al DURC e alle certificazioni”.

Un nuovo strumento operativo per la qualificazione sarà la CIPE, carta identità professionalità edile definita dalla CNCE e rilasciata dalle Casse Edili/Edilcasse: “Conterrà dati personali del lavoratore, dati relativi ai corsi di formazione sostenuti e agli adempimenti assolti, scadenze relative alla sorveglianza sanitaria, altri dati desunti dalle banche di Sanedil e degli enti previdenziali di settore”.

Conclude Trestini: “Questi cambiamenti sono richiesti da chi opera nel settore e dal mercato. È un passo importante che dobbiamo fare tutti insieme nella convinzione che formazione, studio, pianificazione e corretta applicazione delle normative possano portare a un sistema tutelato garantito che qualifichi impresa e lavoratori del settore. Stiamo creando un’associazione di categoria ANCE e artigianato e lo stiamo creando come sistema bilaterale con la partecipazione di tutti gli attori”. 

Garantire qualità e sostenibilità: le certificazioni

Il terzo componente della piramide è la sostenibilità. Ne parla Lorenzo Orsenigo, presidente e AD ICMQ – Istituto di certificazione e marchio qualità per prodotti e servizi per le costruzioni.

“La sostenibilità non è più il futuro ma il presente. – esordisce Orsenigo – Dopo l’accelerazione data prima da Greta Thunberg e poi dal Covid, è ormai matura l’adozione del PNRR.  Sono diverse le parti interessate: l’amministrazione pubblica che deve tutelare la collettività e preservare l’ambiente, i promotori di interventi immobiliari per ottenere incentivi economici e commercializzare meglio il prodotto, l’acquirente che è maggiormente attratto da un bene che consente risparmi futuri e comfort interno. È ormai necessario proporre prodotti sostenibili: la sostenibilità è anche un fattore di marketing molto importante.   Bisogna riuscire comunque a far diventare l’economia circolare un fattore di business e fare attenzione al greenwashing: un’immagine verde solo di facciata è molto pericolosa per la credibilità delle aziende. Purtroppo anche le certificazioni energetiche sono spesso inadeguate”.
Continua il presidente di ICMQ: “Nel mercato delle costruzioni esistono 3 driver per la sostenibilità: Green Public Procurement e Codice Appalti – CAM edilizia, certificazione di sostenibilità degli edifici, certificazione di sostenibilità delle infrastrutture.         Il principale strumento per attestare le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti è la Dichiarazione Ambientale di Prodotto o EPD, una carta d’identità di prodotto che descrive, sulla base degli LCA, gli impatti ambientali lungo tutto il suo ciclo di vita. La certificazione di sostenibilità LEED è riconosciuta a livello internazionale ed è strutturata su un sistema a punteggio: con l’EPD si migliora il rating LEED.             Il nostro Protocollo Envision è sua volta importante per conseguire la certificazione europea”.
L’EPD è un’etichetta ecologica su base volontaria e permette di comunicare al mercato le caratteristiche di un prodotto. Ancora Orsenigo: “È convalidata da un ente indipendente di terza parte come ICMQ: garantisce credibilità comparabilità e oggettività.  Il program operator italiano è EPD Italy che appartiene al network europeo ECO Platform ed è riconosciuto da Accredia. Il prossimo obiettivo sarà quello di connettere le EPD, la progettazione BIM e i software che calcolano LCA di edifici e opere. Sostenibilità e digitalizzazione, infatti, sono assolutamente complementari: per operare in BIM è indispensabile avere le competenze e poterle garantire a clienti e committenti. Per il BIM, ICMQ ha sviluppato due servizi: certificazione di Sistema di Gestione BIM e certificazione Esperti BIM. Chi è certificato con ICMQ può partecipare alla nostra BIM Community realizzata in collaborazione con Ingenio”.      

Un salto di specie: la digitalizzazione

Il quarto tassello, quello sulla digitalizzazione, è esclusiva di Riccardo Perego, CEO di One Team, azienda leader nel settore informatico, Platinum Partner Autodesk e fornitore di servizi di consulenza e di soluzioni informatiche professionali complete per il BIM, il CAD, il GIS, il Document Management (EDM/PDM) e il Facility Management.

“Il ciclo di vita dell’opera consiste in: pianificazione, bando di gara, cantiere, gestione. In questa sede ci soffermiamo su bando di gara e cantiere. Il nuovo decreto BIM 312/2021 stabilisce l’obbligatorietà del BIM per opere gradualmente meno costose fino ad arrivare a quelle superiori al milione di euro entro il 2025. Stabilisce inoltre dei punteggi premiali per chi applica strumenti innovativi (es. realtà aumentata) e prevede strumenti digitali per raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale anche attraverso i principi del Green Procurement.    
Altresì, il cantiere digitale e sostenibile deve essere dimostrabile nei fatti. Tutto va misurato con strumenti digitali: dal riciclo materiali di risulta, all’utilizzo delle energie rinnovabili e le riduzioni di energie fossili. Questi sono elementi essenziali per aggiudicarsi un bando.            
Ai progettisti servono dunque strumenti di modellazione che consentano un flusso di lavoro comune e un dialogo costante con il cantiere e tutto il team della committenza: il nostro software ACDat è ideale per queste collaborazioni, per la gestione dei documenti e per tutti i controlli necessari.
Il metodo One Team prevede un approccio agile al BIM: analisi dei processi interni, formazione sui software, assistenza sul progetto, standardizzazione delle linee guida BIM per il cliente e l’ottimizzazione dei flussi di lavoro per velocizzare il processo (appunto, AC Dat)”.

Accompagnare le imprese nella transizione sostenibile

In cima alla piramide ci sono gli ESG. La parola passa a Valeria Anfossi, responsabile Coordinamento Marketing Imprese Intesa Sanpaolo.          
Come una banca molto importante si è posta il problema di supportare le imprese di costruzione verso la transizione sostenibile?     
“Ci troviamo in un momento di crescente consapevolezza verso la sostenibilità e i temi ESG.
La sostenibilità, in sostanza, si traduce in quanto un’impresa investe sugli ESG.    
Noi come Intesa Sanpaolo offriamo soluzioni dedicate alle imprese verso la transizione sostenibile. Offerte non solo economiche: attraverso partner qualificati proponiamo infatti un percorso di accompagnamento verso la sostenibilità, iniziando con il comprendere, tramite un assessment, il livello di sostenibilità da cui parte un’azienda identificando punti di forza e di debolezza. Proseguiamo poi declinando la strategia sostenibile dell’impresa: i nostri partner propongono un orientamento per individuare le iniziative prioritarie di intervento per migliorare e raggiungere obiettivi sostenibili.  Infine, offriamo supporto per raggiungere le principali certificazioni in ambito ESG. Inoltre, il supporto finanziario: prestiti mirati al raggiungimento dei singoli obiettivi e finanziamento per progetti di economia circolare e di riduzione di impatto ambientale. Abbiamo anche creato una piattaforma di crowdfunding per contribuire a progetti a scopo benefico come dotare di nuove giostre accessibili ai disabili 28 parchi giochi in 16 regioni italiane”.

La piramide di NEC è completa, appuntamento al prossimo webinar!