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Di Martino Almisisi e Mimosa Martini  – Superbonus: la parola agli imprenditori del Nord Est.

Con questa serie di interviste si intende riflettere sull’opportunità offerta alla filiera delle costruzioni dagli incentivi inseriti nel Decreto Rilancio approfondendo direttamente con le diverse categorie di operatori i vantaggi e le potenzialità analizzando allo stesso tempo le criticità che i meccanismi previsti sul piano finanziario e delle relative validazioni possono presentare. Una particolare attenzione viene prestata anche agli effetti che il superbonus e gli altri incentivi possono produrre sul piano dell’evoluzione dei modelli imprenditoriali e della riorganizzazione dell’offerta.

“Il Superbonus è una grande opportunità.” Non ha dubbi Cristiano Perale, imprenditore e promotore immobiliare, con un modello di impresa leggera basata sulla capacità di integrare, selezionandole sulla base di parametri trasparenti e a misura di mercato, le squadre e le competenze di volta in volta necessarie.

“La mia impresa fa sviluppo, ma ora stiamo lavorando per offrire al mercato appartamenti da ristrutturare perché possono avvicinarsi alla prestazioni del nuovo.” Da qui l’interesse e la scelta di cogliere l’occasione del 110% con entusiasmo e allo stesso tempo con cautela e intelligenza, e soprattutto metodo.

“Il cuore del provvedimento sta nella possibilità della cessione del credito, nel potenziamento del meccanismo degli incentivi, nell’ampliamento del plafond, nella riduzione dei tempi di recupero. Il salto dallo sconto in fattura al nuovo modello e, allo stesso tempo, di allargare le sue potenzialità in termini di dimensione degli interventi e di selezione delle imprese. Il meccanismo richiede grande attenzione, capacità di distinguere le opportunità. Ci vuole metodo perché l’iter e le modalità con cui il finanziamento viene erogato e recuperato ha in sé processi di verifica e di valutazione a cui il tessuto delle imprese edili non è abituato. Insomma, possiamo definirlo un’opportunità non per tutti. Se ci facciamo i conti sono molti i vantaggi. Possiamo dire che La convenienza è chiara, ma l’impresa deve definire tutte le procedure necessarie a perseguire l’obiettivo. Le potenzialità sono ampie, potremmo dire straordinarie. Ma bisogna fare grande attenzione al elemento tempo. Il meccanismo prevede certezza nei tempi e nelle procedure. Sottovalutare questi due aspetti può voler dire schiantarsi. Il nodo è nella capacità organizzativa. I lavori previsti sono nelle corde e nella storia delle nostre imprese, quello su cui vi è carenza è l’organizzazione del processo. Il Superbonus da questo punto di vista diventa un’occasione per industrializzare le nostre imprese, il che non vuol dire crescita dimensionale, ma approccio e metodo industriale: organizzazione appunto.”

Perale ne è certo, per vincere la sfida è essenziale puntare su lavori specifici, prestare la massima attenzione ai tempi, garantirsi sul rispetto delle scadenze, valutare al meglio le diverse fasi del lavoro, esercitare un rigido controllo sui ritmi e sull’andamento delle diverse attività. È determinante confrontarsi con le banche sapendo garantire tempi e risultati e tenendo sotto controllo i costi, insomma ci vuole una contabilità industriale. E a tutti dà un consiglio, prezioso. “Prima di partire facciamo uno screening del fabbricato per avere chiaro ciò che si può fare e come intervenire.”

Guardando non tanto all’impresa, quanto al tessuto nel suo insieme, Perale ritiene che il Superbonus costituisca il terreno sul quale le imprese, attraverso una crescita dei fatturati, possono dimostrare di essere

in grado di dare risposte alle nuove esigenze dei clienti, sapendo intercettare nuovi bisogni e nuovi modelli abitativi.

Per quanto riguarda la sostenibilità, concorda che essa costituisce il fattore che è alla base della filosofia del provvedimento. “Il Decreto punta specificatamente all’efficientamento energetico, a una consistente riduzione dei consumi energetici, puntando sulle fonti rinnovabili, sull’elettrico e le pompe di calore, sul solare. Ma prevede e spinge per un ampio utilizzo di soluzioni tecniche e di materiali nel rispetto dei CAM e quindi sostenibilità del processo edilizio, smaltimento e riciclo. Ci sono condizioni molto diverse. Il quadro richiede una attenta valutazione delle condizioni di partenza, consapevolezza delle criticità che un edificio esistente presenta. E quindi definire ciò che si può fare e quali risultati si possono ottenere. Sbagliare può costare caro. Per questo diventa fondamentale lo screening preventivo.”

Un altro rischio rilevante per le imprese riguarda l’iter e le procedure di validazione che sono alla base del meccanismo della cessione del credito e, di conseguenza, del riconoscimento della concessione dell’incentivo.

“Per questo motivo l’occasione del Superbonus non è per tutte le imprese. Diventa, quindi, essenziale la trasparenza e l’organizzazione. Le banche, infatti, hanno costruito delle piattaforme digitali, attraverso le quali, con criteri di valutazione automatici selezionano e i diversi operatori e ne verificano le diverse fasi dei lavori, la congruenza tra progetto e realizzazione, tra prestazioni previste e prestazioni finali. Perché solo così potranno garantirsi nei confronti dell’Agenzia delle entrate e dei suoi controlli nel tempo, vedendo riconosciuto il bonus. A questo fine come ANCE Venezia stiamo chiudendo un accordo con una società di controllo del processo secondo i criteri della blockchain. In questo modo ogni passaggio viene firmato e garantito, così da consentire di verificare tutto il processo passaggio per passaggio. Come si vede siamo di fronte a un meccanismo innovativo che promuove di fatto una diversa capacità organizzativa e favorisce un percorso trasparente, rafforzando in questo modo sul mercato le imprese più capaci di innovare.”