di Simone Gaballo
Più che mai in questi giorni decisivi per definire il futuro del Superbonus 110%, il dibattito in tema è molto aperto.
Per Gabriele Buia, presidente ANCE, il Superbonus è “la più potente misura di crescita e sviluppo sostenibile pensata in questa legislatura e sostenuta, una volta tanto, da tutte le forze politiche, maggioranza e opposizione”. L’impatto del Pnrr, su un totale di 222 miliardi, è di ben 108 miliardi sul settore delle costruzioni: “possiamo dire di essere soci al 50% del Pnrr”.
“Una scelta importante – ha aggiunto – che ci rende protagonisti di una nuova stagione di investimenti nel settore delle costruzioni, tornati a essere, finalmente, l’asse portante della crescita italiana”. Del resto, dall’inizio della crisi del 2008, ha proseguito Buia, il settore delle costruzioni è al collasso, con il 2016 che ha segnato il punto minimo dei livelli produttivi, crollati del 38%”. Insomma, se adesso l’Italia è sotto la luce dei riflettori per l’esponenziale crescita economica post pandemica è anche e soprattutto grazie al settore edilizio.
Angelica Donati, presidente ANCE Giovani Lazio, va oltre: “nonostante la proroga del Superbonus 110% fino al 2023 rappresenti sicuramente una reale opportunità per risollevare maggiormente il settore edilizio, una proroga a lungo termine di svariati anni o, anche meglio, trasformare il Superbonus in una misura strutturale, è un passo necessario per agevolare le imprese a operare nel modo più efficace per il mercato e per incentivare gli investimenti. Solo così si potrà evitare di perdere importanti occasioni, valorizzare nuove iniziative e, soprattutto, coinvolgere nella maniera più efficace gli istituti bancari, essenziali per finanziare gli interventi e per la cessione del credito”.
Troppe le incertezze in un lasso di tempo così limitato: dallo sviluppo programmatico fondamentale per le imprese, fino alle criticità sulla ricerca di manodopera e sull’approvvigionamento di ponteggi e materie prime. “Quindi, – conclude Donati – se da un lato tutti gli interventi di cui il governo ha disposto avranno un impatto certamente positivo per il Paese, sia in termini conseguenze ambientali che economiche, dall’altro a causa della breve durata e del rincaro delle materie prime non riescono ad essere sfruttati a pieno”.
Un’altra grande criticità, secondo Gabriele Buia, sono le imprese senza alcuna esperienza, create appositamente per sfruttare il Superbonus: “Basta andare in camera di commercio e iscriversi come costruttore edile, avendo null’altro che un ufficio e un telefono. Imprese nate dal nulla, non in grado di far fronte alle minime prescrizioni normative sulla sicurezza”. Se i dati ENEA parlano di forte ripresa dell’attività del settore, purtroppo si registra infatti anche un aumento esponenziale degli incidenti sul lavoro.
Due importanti criticità sono state individuate poi da organi indipendenti chiamati a valutare la nuova legge di Bilancio. La prima è il costo. Scrive l’Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb): “La sola proroga del Superbonus costa 14,1 miliardi ma il costo complessivo dall’introduzione è di 33,3 miliardi di euro, una cifra enorme che solo in parte, circa 14 miliardi, sarà finanziata dalle risorse europee del Pnrr. Si tratta di stime ottimistiche dato che il Superbonus copre più che integralmente costi sostenuti e prevede massimali di spesa più elevati rispetto ai precedenti bonus”. A fine novembre sono stati asseverati lavori per circa 12 miliardi di euro, a cui corrisponde un costo in agevolazioni per 13 miliardi. “Eppure – sottolinea ancora l’Upb – questa grande quantità di denaro ha riguardato un numero relativamente limitato di unità immobiliari”. La spesa media per intervento è molto alta e i dati evidenziano come sia “aumentata di mese in mese”.
“Il venir meno del contrasto di interessi tra fornitori e acquirenti per effetto della completa copertura dei costi da parte dell’incentivo – conclude l’Ufficio – potrebbe aver influito sui prezzi concordati sui lavori ammessi e aver accresciuto l’onere complessivo della misura”. La seconda criticità, rilevata anche dall’Agenzia delle Entrate, riguarda i comportamenti fraudolenti. Questa la dichiarazione della Banca d’Italia: “Detrazioni con aliquote molto elevate possono determinare un incentivo ad accrescere i costi – ha detto in audizione il capo del Servizio struttura economica Fabrizio Balassone – e inoltre le agevolazioni per le riqualificazioni edilizie presentano elevati rischi di comportamenti fraudolenti”.
Il tragico episodio del crollo della gru a Torino ha poi sollevato la protesta da parte dei Sindacati. Secondo Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, il Superbonus 110 “sta spremendo l’intero settore edilizio senza salvaguardarlo. Perché l’importante è fare, anche se il rischio è che la ripresa faccia rima con incidenti e lavoro nero”. Luigi Sbarra, segretario della Cisl, ha auspicato maggiori controlli.
Il ministro Patuanelli ha invece negato una connessione evidente tra incidenti e agevolazioni fiscali, pur concordando sull’importanza dei controlli.