Di Giuseppe Mangiagalli
Le misure, note come Ecobonus 110% o Superbonus 110%, hanno l’obiettivo di favorire gli interventi di efficientamento energetico e antisismici; tra gli interventi che godono della detrazione rientra a pieno titolo il Sistema di Isolamento Termico a Cappotto. Su questi trend abbiamo intervistato Federico Tedeschi, coordinatore della commissione tecnica di Cortexa, il consorzio cheriunisce le più importanti aziende specializzate nel settore dell’Isolamento Termico a Cappotto in Italia.
Come si sta muovendo il mercato di fronte a questi provvedimenti?
Il Superbonus ha agito come grande stimolatore del mercato del cappotto e di tutto ciò che ruota intorno ad esso: produttori, applicatori, imprese, progettisti. Le aziende produttrici che sanno cogliere l’occasione puntano a proporre sistemi di qualità, contando sul fatto che il prezzo non è più determinato al ribasso, ma è riferito a prezzari o computi accreditati ed eseguiti dai professionisti.
In questo momento, dopo una fase iniziale dove si è molto preventivato e poco venduto, pare di essere in piena “corsa all’oro” dell’isolamento a cappotto, tanto che i magazzini dei rivenditori si svuotano rapidamente, le imprese qualificate sono prenotate per lungo tempo e i professionisti faticano a seguire tutti i lavori iniziati o che stanno iniziando.
Quanto durerà questo periodo non è facile prevederlo, ma dipenderà certamente da come tutto il settore saprà strutturarsi per essere più efficiente e per dare risposte concrete ed efficaci alla domanda crescente di sistemi ETICS, in modo da permettere una migliore programmazione degli interventi e di aumentare la qualità dei sistemi forniti.
Di fronte infatti al “boom” che stiamo vivendo, che porterà a mio parere almeno al raddoppio del mercato complessivo nazionale, il rischio è che la qualità dei sistemi installati diminuisca, compromettendo in tal modo lo sviluppo futuro e la fiducia dei committenti e degli utenti finali: ciò è già avvenuto negli anni ’70, quando il cappotto apparve, esplose e subito dopo implose in Italia, a causa della scarsa qualità di molti prodotti e alla assoluta incompetenza di applicatori e progettisti.
Quanto pesano, quindi, le competenze dei professionisti e delle imprese coinvolte nella progettazione e nella posa del Sistema a Cappotto per il raggiungimento di un reale risparmio energetico, comfort abitativo e incremento del valore dell’immobile?
Il cappotto termico si basa sui 3 pilastri fondamentali: Prodotto, Progetto e Posa in opera. Se ne manca uno viene meno la qualità finale del sistema ETICS e con ciò la sua durabilità. Per rispettare i 3 pilastri è necessario utilizzare sistemi certificati da produttori seri (non più di una dozzina in Italia, presenti con vari marchi), disporre di una progettazione accurata e di dettaglio dell’intervento e affidarsi a imprese dotate di applicatori qualificati.
Per quanto riguarda i prodotti, è necessario affidarsi esclusivamente a sistemi certificati secondo la normativa europea (EAD) e dotati di marcatura CE, garantiti da un unico produttore (“detentore del sistema”).
Dal punto di vista normativo, dal 21 giugno 2018 esistono anche in Italia gli strumenti per la corretta progettazione e posa in opera (UNI/TR 11715) e per la certificazione professionale degli installatori dei sistemi ETICS (UNI 11716).
E quali sono gli strumenti di garanzia delle suddette competenze?
La Norma UNI 11716 in particolare permette ad applicatori che già dispongono di una certa esperienza (cioè che sanno applicare i cappotti seguendo tutte le regole) di sostenere un esame di certificazione e ottenere un “patentino” riconosciuto a livello nazionale ed europeo.
La valutazione delle conoscenze, abilità e competenze, che avviene nel corso dell’esame ai sensi della UNI 11716, serve a verificare che il candidato sia realmente in grado di installare un ETICS, eseguendo tutte le fasi della posa e gestendo anche gli aspetti specifici del cantiere e del contesto particolare, creando di fatto una nuova professione, fondamentale per la qualità ed efficacia dei sistemi a cappotto: l’installatore di sistemi ETICS. É di fondamentale importanza che l’esame di certificazione sia una cosa seria e che il patentino sia dato solo ad applicatori capaci, e non diventi un pezzo di carta che tutti possono avere solo pagando.
Purtroppo, ad oggi non esiste ancora, contrariamente a quanto avviene in altri Paesi europei, un percorso formativo normato che permetta di diventare “cappottista” senza fare anni di esperienza sul campo, e ciò pone seri problemi per il reperimento di manodopera qualificata in questo periodo di esplosione del mercato.