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Redazione NEC

Partito nel 2016 e terminato nel 2020, il progetto europeo Sharing Cities, inserito nel bando “Smart Cities and Communities solutions integrating energy, transport, ICT sectors through lighthouse projects” e finanziato tramite il programma UE “Horizon2020”, è il fiore sostenibile all’occhiello del Comune di Milano.           
Sharing Cities, frutto di un partenariato tra Comuni europei e aziende, ha coinvolto alcune zone di 3 città europee trasformandole di fatto in piccole smart cities.  All’innovativo e ambizioso progetto hanno preso parte le città di Londra, Lisbona e Milano, cui seguiranno Bordeaux, Varsavia e Burgas (Bulgaria). La rivoluzione sostenibile si è basata su 4 pilastri: efficienza energetica degli edifici, mobilità sostenibile, illuminazione intelligente e un sistema di raccolta e gestione dei dati generati da questi interventi. L’intera riqualificazione è stata gestita in BIM.  
Altro obiettivo importante era quello di coinvolgere attivamente i cittadini in tutte le varie fasi di intervento.

Racconta il progetto Cecilia Hugony, Amministratore Delegato della Teicos UE S.r.l, azienda leader di settore e membro attivo del partenariato, che si è occupata dell’illuminazione energetica dell’intero consorzio milanese. Teicos è leader europeo per uno degli obiettivi più sfidanti del progetto: la riqualificazione energetica degli edifici con riduzione dei consumi pari almeno al 50%.

“Ci siamo occupati di diversi condomini milanesi, – dichiara la Hugony –  partendo da Porta Romana, passando per Corvetto fino ad arrivare nei pressi di Chiaravalle. Abbiamo coinvolto i cittadini nelle fasi di diagnosi, analisi e scelta delle tecnologie, fino ad accompagnarli sulla definizione del piano economico e infine alla realizzazione.      
Un progetto di efficientamento nato da un confronto con i condòmini è molto più utile e ambizioso rispetto al dialogo con il solo progettista. Gli stessi abitanti si sentono coinvolti e comprendono meglio che tali interventi migliorano la loro qualità di vita”.

Una parte importante del progetto prevedeva la riqualificazione energetica di 20.000 metri quadrati di appartamenti in condominio. Questa parte, come ha sottolineato il Comune di Milano, si è rivelata un vero e proprio laboratorio, sulla base del quale sono state disegnate le principali politiche comunali finalizzate a promuovere la riqualificazione energetica.

Sharing Cities è diventato un modello anche per Teicos.    
Dice ancora Hugony: “Una volta conclusa l’attività nel progetto, abbiamo proposto questi percorsi come modelli e ne abbiamo ormai all’attivo un centinaio con risultati molto interessanti”.

Il progetto ha garantito salti di almeno 2 classi energetiche e una riduzione dei consumi di oltre il 50%. Ma la qualità della vita è davvero migliorata? Com’è stato possibile misurarla?

Risponde Cecilia Hugony: “Attraverso il Progetto SPICA, finanziato dalla Regione Lombardia e il Politecnico di Milano, abbiamo sviluppato un kit per monitorare le variabili ambientali all’interno degli appartamenti. In sostanza, si tratta di piccoli sensori a basso consumo energetico che inviano i dati ogni 15 minuti (rilevamento di temperatura, umidità, pressione, luminosità e presenza di CO2). Le informazioni fornite dai sensori sono state raccolte su una piattaforma digitale che elabora costantemente i risultati. In questo modo abbiamo potuto seguire tutti i giorni le variazioni ambientali”.
I risultati? Tendenzialmente positivi in termini di risparmio (-59%) e di comfort all’interno degli appartamenti.
“I parametri sono tutti notevolmente migliorati, grazie anche ai nuovi involucri esterni degli edifici. La differenza si nota soprattutto in estate: gli appartamenti riqualificati, all’interno non raggiungono più picchi sopra i 30 gradi, ma si attestano su una temperatura di circa 25 gradi.   
Il progetto ci è servito per farci trovare pronti anche per la grande sfida del Superbonus 110%. Siamo certi che questa sia la strada giusta”.